Mastoplastica Milano - Chirurgo plastico Riccardo Gazzola

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Mastoplastica additiva Milano Centro

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Mastoplastica additiva Milano Centro

L’intervento di mastoplastica additiva è una degli interventi più comuni di chirurgia Estetica. L’intervento si propone non solo di aumentare il volume del seno, ma di correggerne anche eventuali difetti di forma, asimmetrie o una ptosi.

L’intervento viene eseguito in anestesia generale. Questo vuol dire che l’intervento è completamente indolore. Nel post-operatorio il dolore è generalmente minimo e facilmente controllabile farmaci anti-dolorifici. Una notte di ricovero è necessaria per garantire un post-operatorio sicuro, indolore (grazie ad un’efficace terapia anti-dolorifica endovena) e una pronta ripresa.
Generalmente vengono messi due drenaggi, uno per parte, che vengono rimossi l’indomani mattina prima della dimissione.

Ma vediamo più nel dettaglio come avviene l’intervento e quali sono le principali variabili che lo caratterizzano, ovvero l’incisione, la scelta della protesi e il posizionamento della protesi.

Incisione

Ogni incisione lascia una cicatrice. Per questo l’incisione deve essere minima e localizzata in punti difficilmente visibili. Questa può essere eseguita attorno alla metà inferiore dell’areola (si parla di incisione “emiperiareolare”) oppure a livello del solco mammario.
Personalmente ritengo che sia preferibile l’incisione a livello del solco mammario per diverse ragioni: si evita in questa maniera di intaccare con l’intervento la ghiandola mammaria e lo sbocco dei dotti. In altre parole non si corre rischio di compromettere la capacità di allattare. Un altro vantaggio è la sterilità: i dotti della ghiandola mammaria possono non essere completamente sterili. La loro interruzione durante l’intervento può provocare una contaminazione della protesi. Utilizzare quindi un accesso che riduca il rischio di contaminazione è preferibile.
Una terza ragione per la quale preferisco l’incisione al solco è la sensibilità: ogni incisione interrompe quelle minuscole fibre nervose che si trovano immediatamente sotto al derma. Un’incisione sull’areola può provocare in una diminuita sensibilità tattile ed erogena.

In alcuni casi è possibile fare incisioni diverse in caso sia necessario correggere piccoli difetti di forma. Un esempio può essere la neccessità di correggere contemporaneamente una ptosi mammaria. In questo caso l’incisione potrà essere eseguita attorno all’areola per consentirne una sua risalita. E’ importante quindi la visita, per definire insieme al chirurgo quali sono le esigenze e gli obiettivi dell’intervento.

Posizionamento della protesi

Il posizionamento della protesi è un punto fondamentale che va analizzato caso per caso. La protesi può essere messa immediatamente sotto la ghiandola (sottoghiandolare), sotto al muscolo grande pettorale (sottomuscolare) o parzialmente sotto il muscolo pettorale (dual-plane). Analizziamoli nel dettaglio:

Posizionamento sottoghiandolare: la protesi viene posizionata sopra il muscolo e dietro alla ghiandola pre-esistente. Il risultato è molto naturale, il post-operatorio è meno doloroso. Questa tecnica non può essere applicata in mammelle piccole o con cute molto sottile, pena una protesi molto visibile e poco naturale.

Posizionamento sottomuscolare: questa tecnica viene preferita in pazienti magre con poca ghiandola. Il posizionamento sottomuscolare rende meno visibile il profilo della protesi. Questa tecnica tuttavia non consente di utilizzare protesi molto voluminose. Infatti lo spazio disponibile sotto al muscolo è limitato. Questo tipo di posizionamento andrebbe inoltre evitato in pazienti molto sportive, in quanto il profilo della protesi può modificarsi con la ripetuta contrazione del muscolo.

Posizionamento dual-plane: questa soluzione è una via di mezzo rispetto alle precedenti. Infatti la protesi viene posizionata sotto il muscolo nella sua porzione superiore e lasciata sottoghiandolare in quella inferiore. In questo modo il profilo superiore della protesi è camuffato e poco visibile grazie al muscolo pettorale che la ricopre nella parte superiore. Nella parte inferiore invece la mammella risulta piena e naturale.

Ogni procedura possiede vantaggi e svantaggi. Nessuna di queste tre modalità può essere applicata sempre e in maniera indistinta a tutte le pazienti perché non si otterrebbe un risultato ottimale. E’ pertanto di fondamentale importanza il colloquio, mirato a comprendere i desideri e le necessità della paziente, in modo da eseguire un intervento “su misura”.

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Mastopessi Milano Centro

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Mastopessi Milano Centro

L’avanzare del tempo, la perdità dell’elasticità cutanea, un’oscillazione di peso, una gravidanza, l’allattamento sono fattori che possono produrre una ptosi (ovvero una “discesa”) del seno.

L’intervento di mastopessi si propone di correggere questo difetto ripristinando una forma naturale e giovane, mantenendo e valorizzando il volume della mammella.

In ogni caso il volume della mammella e del tessuto adiposo viene riportato nella corretta posizione. E’ anche possibile accentuare l’effetto di una mammella estremamente “piena” con una particolare tecnica chirurgica definita “autoprotesi”. Con questa tecnica, il tessuto adipo-ghiandolare della paziente viene riportato alla giusta altezza e posizionato in maniera estremamente precisa, consentendo di ottenere un effetto molto simile a quello di una protesi.

Vi sono diversi tipi di mastopessi che si possono eseguire. La scelta della tecnica varia a seconda del grado di ptosi:

  • Mastopessi periareolare: viene generalmente indicata in caso di ptosi di grado lieve-moderato. Consiste nell’elevazione della posizione del complesso areola-capezzolo e della ghiandola attraverso un’incisione attorno all’areola (detta per questo peri-areolare).
  • Mastopessi a cicatrice verticale (secondo Lejour). Questa tecnica viene adottata per mammelle con un grado medio di ptosi. In questo caso è possibile associare una piccola riduzione del volume. Questa tecnica consente di correggere in maniera più efficace una ptosi di tipo ghiandolare.
  • Mastopessi con cicatrice a T invertita. Questa tecnica è indicata per lo più in caso di ptosi di grado severo, con possibilità di associare alla pessi una riduzione di volume mammario. Consente un rimodellamento della mammella di grado superiore ma necessita, rispetto alla tecnica di mastopessi a cicatrice verticale, anche di una cicatrice orizzontale che viene posta a livello del solco sottomammario.

Preparazione all’intervento chirurgico

In preparazione a questo intervento la paziente deve eseguire uno screening completo della mammella, cioè una mammografia e un’ecografia. Eventuali noduli sospetti andranno approfonditi per escludere patologie di carattere neoplastico.

Un attento colloquio pre-operatorio deve inoltre raccogliere i desideri della paziente, esporre gli obiettivi del trattamento.

L’intervento si svolge in anestesia generale e può avere una durata variabile a seconda del grado di ptosi e della tecnica scelta.

Il periodo post-operatorio

Nel periodo post-operatorio la paziente dovrà indossare un reggiseno contenitivo per 21 giorni dall’intervento chirurgico. E’ possibile che in alcuni casi si scelga di mantenere in sede dei drenaggi, costituiti da tubicini in morbido silicone, che vengono solitamente rimossi in ambulatorio 4-7 giorni dopo l’intervento chirurgico.

La paziente può ritornare alla propria attività lavorativa dopo 7-10 giorni dall’intervento chirurgico. L’attività fisica può essere ripresa nella maggior parte dei casi tra le 3 e le 4 settimane dopo l’intervento.

Subito dopo l’intervento i tessuti sono gonfi (si parla di edema tissutale) e ritornano alla normalità nell’arco di circa 30 giorni. Inoltre la ghiandola, laddove questa subisca l’intervento di pessi, si assesta in circa 6 mesi. Sebbene quindi le cicatrici guariscano in 2-3 settimane dall’intervento, il risultato si potrà apprezzare dopo circa 6 mesi.

Risultato

La mastopessi non ferma il fenomeno di ptosi delle mammelle. Il risultato non può essere definitivo perché la gravità continuerà a fare il suo corso anche dopo l’intervento. Si può comunque affermare che il risultato sarà soddisfacente e le mammelle manterranno la morfologia data dall’intervento per circa 3-6 anni (a seconda del tipo di mammella e di intervento effettuato).

Oscillazioni del peso corporeo potranno modificare la forma della mammella ottenuta con l’intervento.

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